SIRACUSA – L’Espresso pubblica in esclusiva la consulenza tecnica alla base dell’indagine per disastro ambientale nel piĆ¹ grande polo Petrolchimico del Paese e tra i piĆ¹ grandi d’Europa: quello di Siracusa. La Procura aretusea, guidata da Sabrina Gambino, dopo tre anni di indagini, intercettazioni e perizie, ha contestato a una ventina di dirigenti della societĆ la mancata depurazione di fanghi e prodotti industriali, di fato eliminati quindi in aria e nel mare con annesso inquinamento.Proprio su quest’ultimo punto, e cioĆØ sulle conseguenze per l’ambiente della mancata depurazione, si ĆØ soffermata una perizia consegnata ai magistrati il 5 maggio dello scorso anno e in parte finita poi nella richiesta di sequestro dell’impianto di depurazione avvenuto lo scorso giugno. La consulenza ĆØ firmata dai tecnici Mauro Sanna, Rino Felici e Nazzareno Santilli. Ā Ā Scrivono i consulenti nella perizia: “Le vasche maggiori di trattamenti dell’impianto di depurazione Ias mancando di idonei sistemi di mitigazione e contenimento, ogni anno emettono in aria ambiente complessivamente 77,4 tonnellate di composti organici volatili, costituite da 13,6 tonnellate di benzene, 9,8 tonnellate da toluene, 11,3 tonnellate di xiliene e 42,8 tonnellate da residui composti, nonchĆ© da 7,4 tonnellate di idrogeno solforato. Tali quantitĆ , sommate a quelle emesse dagli insediamenti produttrici, contribuiscono a determinare un deterioramento della qualitĆ dell’aria. La continua immissione in aria di idrocarburi, non mitigata e/o limitata da idonei impianti di abbattimento in dotazione all’Ias, determina nelle zone limitrofe all’impianto la compromissione della salubritĆ dell’aria ambiente che ĆØ la primaria condizione di garanzia per una buona qualitĆ della vita degli abitanti dei centri di Priolo Gargallo, Melilli e Siracusa. Naturalmente la diffusione di tali composti in determinate situazione meteorologiche puĆ² estendersi ad altri comuni”. (Fonte: Ansa)