SIRACUSA – Prosegue senza sosta l’attività del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa in materia di spesa pubblica, a contrasto delle diverse forme di indebita percezione del “Reddito di Cittadinanza”.
Lo scorso novembre i controlli della Compagnia di Siracusa, eseguiti in relazione a preclusioni del beneficio collegate ad evidenze di natura penale, erano culminati nella denuncia di 24 soggetti,per indebite percezioni complessive di oltre 200 mila euro.
Le attività sono state però estese, a cura dei Reparti del Corpo di tutta la provincia, anche a tutte le altre cause di esclusione della provvidenza. Le operazioni, sviluppate attraverso 67 controlli, hanno condotto alla individuazione di ulteriori 52posizioni irregolari. Con riferimento a questa seconda tipologia di illeciti, gli indebiti fruitori hanno in tutto percepito oltre 600.000 euro.
In tutto sono quindi 76i soggetti, individuati a Siracusa e provincia che, nel corso dell’anno 2020,hanno percepito il beneficio senza averne diritto.
L’azione operati vasi è proposta il fine di contribuire a mantenere alto ed efficace il dispositivo di contrasto ai fenomeni di indebita fruizione del beneficio di cui al “D.L. 28 gennaio 2019, nr. 4 – Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, nr. 26”. L’attività è iniziata con una mirata attività di intelligence, volta a individuare, tramite un certosino incrocio di dati,una platea di soggetti con fattori di rischio indicative di possibili cause di esclusione dalla particolare misura di sostegno.
A seguito delle investigazioni eseguite, dei 67 beneficiari “a rischio” pre-individuati attraverso le banche dati, 52sono risultati privi dei requisiti prescritti in quanto:
n. 8 non hanno indicato i redditi provenienti da vincite conseguite nei conti di gioco on-line;
n. 15 hanno omesso di comunicare possidenze mobiliari / immobiliari;
n. 2 hanno comunicato una residenza fittizia, risultando altresì carenti della residenza continuativa in Italia nei 2 anni precedenti all’istanza;
n. 5sono risultati lavoratori irregolari, inseriti in nuclei familiari percettori del beneficio;