SIRACUSA – “La preoccupante situazione geopolitica con le conseguenze economiche che produce rischia, come sempre, di causare i danni maggiori a carico dei soggetti più deboli. Il nostro territorio, già gravemente sofferente per le piaghe della disoccupazione e della precarietà del lavoro, dell’inquinamento e della carenza di infrastrutture vede profilarsi il pericolo di subire ulteriori irreparabili ferite lasciando migliaia di famiglie e di lavoratori privi di ogni sussistenza”. Inizia così il messaggio che l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha inviato come segno di vicinanza ai lavoratori e alle famiglie del polo petrolchimico di Priolo. Il messaggio è stato letto in piazza Archimede al termine del corteo promosso da Cgil e Cisl al quale hanno preso parte migliaia di persone.
“Come Pastore della Chiesa siracusana rivolgo un accorato appello a tutti e a ciascuno secondo la propria competenza e responsabilità – scrive l’arcivescovo -: uniamoci in un corale impegno di costruzione di un futuro sereno nel quale a nessuno manchi il necessario per una vita libera e dignitosa: ai giovani non siano negati i sogni, agli anziani sia garantita la serenità, ai deboli sia data la certezza dei propri diritti. Oggi, come non mai, è il tempo dell’unità verso la comune meta della pace, dell’unione tra i popoli, della ricerca e della costruzione del bene comune. Cristo, divino operaio, benedica e sostenga gli sforzi di quanti si stanno impegnando per la pace e per la tutela dei più piccoli e poveri”.