di Emanuele Gentile
SIRACUSA – Per Fabio Granata la cultura è tutto. Cultura intesa come insieme delle conoscenze di un territorio. Cultura che spesso fa rima con il turismo. Cultura come retaggio della millenaria storia di una comunità. Nella sua lunga attività di uomo politico impegnato su questi versanti si è occupato di Sicilia, di Sud Est, di Siracusa, di Patrimonio dell’Unesco, di tutela della bellezza e del paesaggio, di Val di Noto e di molto altro. Protagonista di battaglie ambientali e culturali, ha innovato la legislazione regionale istituendo, ad esempio, la Soprintendenza del Mare, il sistema dei parchi archeologici e il piano paesaggistico regionale. Fulcro di importanti innovazioni del territorio quali i riconoscimenti Unesco del Val di Noto e di Siracusa-Pantalica come anche l’ideazione del Distretto del Sud Est. Oggi ci presenta in questa intervista il progetto Viaggio in Sicilia. Un progetto molto ambizioso in quanto si tratta di tutelare tutto un sistema antropologico, storico, turistico e culturale siciliano nonostante i tempi tristi del Coronavirus.
Quali gli aspetti maggiormente significativi del Progetto Viaggio in Sicilia?
“La riscoperta della Sicilia nella sua interezza e attraverso il suo paesaggio culturale unico può rappresentare una grande opportunità per una stagione 2020 improntata a un Grand Tour interessante e divertente. Oltre a sostenere le tantissime imprese legate al turismo nate in Sicilia contribuirà a far crescere la consapevolezza culturale dei siciliani. Si tratta quindi di un progetto culturale ma dai risvolti economici non indifferenti. Questo movimento di prossimità insieme alla probabile apertura agli arrivi nazionali potrà salvare l’attività di tanti piccoli e grandi albergatori, BeB, guide, agenzie, addetti ai trasporti, ristoratori e bar.”
Come continuare a tutelare la Sicilia e il suo immenso patrimonio nonostante l’epidemia di Coranavirus?
“Le ragioni della tutela e della valorizzazione vanno portate avanti insieme e in ogni stagione e circostanza. Dai Parchi archeologici ai Borghi, dalle Riserve naturali a quelle marine, dai Siti Unesco alle Città d’Arte abbiamo il dovere di tutelare il Patrimonio materiale e immateriale per farne leva di consapevolezza diffusa e brand attrattivo su un turismo legato ai Viaggiatori più attento alle specificità e ai luoghi dell’Anima. Insomma dalla crisi nasce, come spesso avviene, una opportunità per declinare il viaggio in Sicilia con maggiore qualità, lentezza e attenzione. Una grande riscoperta di un patrimonio unico.”
Bisogna mettere, se non sbaglio, in rete tutti gli operatori dei vari settori afferenti al turismo per preservare il loro lavoro e il loro talento.
“Certo! Bisogna creare reti virtuose basate sulla professionalità e sulla intelligenza degli operatori.
Il turismo siciliano potrà avere la sua carta vincente proprio nella offerta variegata e straordinaria, sempre collegata a una grande attenzione per i servizi, la pulizia, una politica equilibrata dei prezzi e la qualità di ogni settore. Una bella sfida sulla quale costruire una autentica sfida che sul medio periodo darà lavoro e opportunità a tutti i siciliani. E migliorerà anche la loro qualità della vita.”
Certo il progetto è rivolto soltanto ai siciliani visto che gente dall’estero non potrà venire.
“Intanto abbiamo la grande opportunità del Viaggio dei siciliani in Sicilia con le molteplici potenzialità di tale dinamica anche in termini di diffusione culturale e di qualità del vivere.
E comunque in giugno inizierà anche la possibilità di un turismo nazionale e noi abbiamo certamente la grande chance di vincere la sfida tra Regioni sia per la qualità della nostra offerta che per una immagine dell’Isola come solo lievemente toccata dalla Pandemia. Dipende da noi.”
In breve, il Progetto Viaggio in Sicilia è un invito a non arrendersi e credere ancora di più nella nostra terra…
“Si è anche questo, se non sopratutto questo…la Sicilia è un Continente variegato e bellissimo, ha la più alta concentrazione di Patrimonio Unesco al mondo, rappresenta una stratificazione ambientale, culturale, artistica, architettonica e paesaggistica unica. La grande sfida è quella di superare definitivamente la rassegnazione e credere in noi. Ripeto : dipende solo da noi ma la sfida è affascinante. E decisiva…”