Siracusa prega per un miracolo: Intanto, sul letto di Salvatore Bisicchia, le Reliquie di San Sebastiano, di Santa Lucia e delle Lacrime della Madonna

Siracusa prega per un miracolo: Intanto, sul letto di Salvatore Bisicchia, le Reliquie di San Sebastiano, di Santa Lucia e delle Lacrime della Madonna

Nel pomeriggio del giorno 20 Gennaio, festa liturgica di San Sebastiano Martire, seguono delle gravissime crisi respiratorie e pre-arresti cardiaci secondo parametri “non compatibili con la vita”. Viene indotto il coma farmacologico. Il risveglio il 27 Gennaio, giorno dell’Ottava di San Sebastiano.
Il 31 Gennaio, festa di San Giovanni Bosco, l’uscita dalla rianimazione e la collocazione in terapia semi-intensiva fino al giorno di San Valentino, il 14 Febbraio 2024.
Una voce forte ed autorevole ripeteva: “perché se non preghi, muori!”. Ecco l’invocazione dei Santi: “San Sebastiano, prega per me” / “Santa Lucia, prega per me” / “Sant’Agata, prega per me”. Su fondo bianco di luce infinita appariva, statico e sorridente, San Giovanni Bosco. Alla sua visione: “Gloria!”.
E’ il disegno di Dio su Salvatore Bisicchia, affetto da SLA, quarantatreenne siracusano.
Salvatore ha ricevuto, a casa sua, – in questi mesi – la visita del Reliquiario contenente le Lacrime della Madonna, versate a Siracusa durante la Lacrimazione di un Quadretto di gesso nell’Agosto del 1953 posto a capezzale dei giovani coniugi Angelo Iannuso e Antonina Giusti che si erano sposati nel Marzo di quello stesso anno, e le Reliquie della Patrona Santa Lucia, due frammenti della cannella della Santa custoditi nella Cattedrale di Siracusa.
Lunedì scorso, invece, da devoto di San Sebastiano, ha ricevuto la visita delle Reliquie del suo santo amato.
Salvo, con la sua Delia e la mamma Antonia, hanno scelto di vivere amando la croce. Mentre in Città, e non solo, si inizia a parlare della vita di fede di Salvo e molti, adesso, vanno a trovarlo.
“Ora mi rallegro delle mie sofferenze – ha raccontato Salvatore – e completo nella mia carne ciò che manca alle sofferenze di Cristo. Questo dà un senso pieno alla mia malattia e a quella di tanti altri discepoli di Cristo”.
L’uomo che non si è arreso, ha deciso di parlare e raccontare a tutti quanto ha vissuto e sta vivendo da quando qualcosa gli ha stravolto la vita.
Salvo vuole testimoniare che la preghiera è un’arma potente: “Affidatevi a Dio, affidatevi alla Madonna, affidatevi ai Santi” lo dice soprattutto per i malati, spesso disperati, che cercano risposte in chi non può dargliele, restando delusi.
Così in tanti pregano per un miracolo, quel miracolo che Salvo dice di avere già ottenuto: di esserci e continuare a vivere, sentendosi amato da tutti.

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