SIRACUSA – In merito all’articolo pubblicato oggi sulle pagine di un quotidiano, la Curia di Siracusa, citata nell’articolo, evidenzia di non essere a conoscenza di un’indagine per abusi sessuali che riguarda sacerdoti siracusani. Qualunque reato va perseguito e punito e all’Autorità giudiziaria va il nostro sostegno nel portare avanti un’indagine che possa accertare un reato. “Non dobbiamo temere di proclamare la verità, anche se a volte scomoda, ma piuttosto di farlo senza carità, senza cuore” ci ha ricordato Papa Francesco.
Nel rispetto della libertà di stampa o di cosiddette inchieste giornalistiche che spesso si traducono in campagne diffamatorie che vengono portate avanti, in questo caso, la Curia ritiene che scrivere di un’indagine “in stato embrionale”, quindi senza riferimenti certi, ma solo per accendere la curiosità del lettore, non fornisce al lettore stesso un’informazione corretta. Solo qualche mese fa Papa Francesco invitava ad una “comunicazione costruttiva, che favorisca la cultura dell’incontro e non dello scontro”. Il Santo Padre ha parlato di peccati del giornalismo: “la disinformazione, quando un giornalismo non informa o informa male; la calunnia (a volte si usa questo); la diffamazione, che è diversa dalla calunnia ma distrugge; e la coprofilia, cioè l’amore per lo scandalo, per le sporcizie, lo scandalo vende”.