SIRACUSA – Si è svolto venerdì 21 ottobre 2022 il convegno dal titolo “Riuso Sociale dei Beni Confiscati”, presso l’Urban Center di Siracusa, alla presenza di diverse realtà del terzo settore e delle forze dell’ordine intervenute, promosso dal Coordinamento Provinciale e dal Presidio cittadino di Siracusa, di Libera, Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie, in collaborazione con il GIT Sicilia Sud Est di Banca Etica, Arci Siracusa, Siracusa Città Educativa e Comune di Siracusa, coordinato dal Dott. Giacomo Carpinteri, referente del Presidio di Libera Siracusa.
L’iniziativa ha trovato il suo fulcro nella presentazione del lavoro di monitoraggio dei beni confiscati presenti nella città di Siracusa, illustrato attraverso apposite schede grafiche, realizzato dal gruppo dei giovani del Presidio di Libera Siracusa, capitanati da Francesco Gallo, laureando in architettura. Corposi gli altri interventi a corredo: per il Comune di Siracusa, l’ Assessora Agata Bugliarello, che ha illustrato il regolamento comunale per l’assegnazione dei beni confiscati e le progettualità ad oggi attuate dal comune per rendere fruibili alcuni dei suddetti beni; per la Prefettura, la Vice Prefetto aggiunto, Dott.ssa Sara Marano, che ha spiegato il ruolo della Prefettura quale tramite tra gli enti territoriali e l’ANSBC; per LIbera, l’Avv. Lauretta Rinauro, Coordinatrice Provinciale, il cui intervento ha preso in esame i pro e i contro della normativa vigente, con un focus sull’applicazione dell’art. 48 del codice antimafia; per Arci Siracusa, la Dott.ssa Simona Cascio, che ha illustrato l’esito di una ricerca condotta da Arci Sicilia sullo stato dell’arte dei beni confiscati alle mafie in regione. Particolarmente interessanti e concreti sono stati poi gli interventi del Dott. Alfio Curcio e del Dott. Luciano Modica, rispettivamente amministratore delegato della Cooperativa Beppe Montana, nata su bene confiscato alle mafie tra Lentini e Belpasso, e amministratore giudiziario della Cooperativa Geotrans di Catania, azienda confiscata alle mafie. La conclusione è stata affidata a Caterina De Benedictis, del team Lapis. L’iniziativa è stata l’avvio di un percorso che Libera, unitamente alle altre realtà coinvolte, vuole condurre per accendere i riflettori sulla presenza dei beni confiscati in città ed in provincia e stimolare gli enti territoriali ad attivarsi per restituire il maltolto alla collettività.