SIRACUSA -Con una nota del 22 gennaio, indirizzata alle ex Province regionali, la Regione Siciliana ha comunicato che il servizio di Assistenza all’Autonomia e alla Comunicazione (ASACOM), dovuto ai ragazzi e alle ragazze diversamente abili, viene interrotto e con ciò creando gravissimi disagi ai ragazzi e alle famiglie, soprattutto in questa fase in cui si deve procedere con la valutazione degli stessi alunni. Lo dichiara il Presidente emerito della Commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo.Ricordo che l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione è dovuta ai ragazzi e alle ragazze diversamente abili, con precisi doveri dei Comuni fino alle scuole medie e delle ex Province per gli Istituti superiori.Ricordo ancora che, in qualità di relatore e Presidente della Commissione Bilancio, presentai un emendamento, approvato sia dalla Commissione che dal Parlamento, che, all’art. 6 della Legge regionale n. 24 del 5 dicembre 2016, stabiliva le funzioni di assistenza agli alunni disabili delegate alle Città Metropolitane e ai Liberi Consorzi Comunali. Per quale motivo fummo costretti ad emanare questo provvedimento legislativo? Semplice, perché negli anni precedenti le risorse assegnate alle ex Province per l’ASACOM non erano state utilizzate per queste finalità, ma per altre, di conseguenza, gli assistenti non erano stati pagati, come non sono stati, ad oggi, ancora pagati, e avevano, dopo anni che attendevano lo stipendio, deciso di autosospendersi dal lavoro. Con la nuova legge, ripeto da me voluta, mentre le funzioni sono rimaste in capo alle ex Province, il pagamento delle spettanze è in capo alla Regione.
Nella Finanziaria 2017, di cui sono stato il relatore e Presidente della Commissione che l’ha esaminata e approvata, è stato inserito un mio emendamento che stanziava 19.150.000 euro per l’ASACOM sul capitolo 183355 “Trasferimenti per le attività di assistenza agli alunni con disabilità fisiche o sensoriali, con particolare riguardo ai servizi di trasporto, di convitto e semiconvitto, a servizio degli ambiti igienico personale, comunicazione extrascolastica, ed autonomia e comunicazione” per il triennio 2017-2019.
L’anno scorso ci sono stati problemi: l’assistenza è iniziata in ritardo e, al solito, non sono stati pagati gli operatori perché sono sorte delle difficoltà gravi tra Regione ed ex Province sull’elargizione delle risorse, cioè ci sono i soldi e non li sanno né distribuire, né assegnare.
L’8 gennaio 2019 è stato emanato un Decreto dirigenziale con il quale si stanziano 1.913.693,48 euro per assicurare il servizio a gennaio.
Nello stesso tempo, si prende atto che le somme stanziate dal vecchio Parlamento erano superiori a quelle necessarie, nel senso che, anziché impiegare, per il 2018, 19.150.000 euro, ne sono stati impiegati solo 13.698.593,16 euro.
E’ chiaro che questo risparmio è dovuto al disservizio che è stato creato all’inizio dell’anno scolastico e dimostra che io avevo assolutamente ragione quando ad agosto-settembre sostenevo che non solo le risorse c’erano, ma erano più che sufficienti a coprire l’interno servizio, invece si è preferito lasciare a casa i ragazzi e le ragazze diversamente abili per ottenere questo gruzzoletto che adesso, sicuramente, verrà utilizzato per altri fini istituzionali, certamente in altre province siciliane.
Oggi, ha continuato Vinciullo, abbiamo questa ulteriore dimostrazione dell’inefficienza di questo Governo e della sua assoluta incapacità di rispondere ai problemi del territorio e della gente e non, come dicono, perché non hanno le risorse, ma perché non sanno utilizzare le risorse che hanno trovato già stanziate, perché non sono capaci di programmare l’utilizzo di queste risorse, perché sono assolutamente scarsi sia politicamente che amministrativamente, perché non si possono colpire le fasce socialmente deboli, nella più assoluta indifferenza, quando le risorse ci sono, sono in più, e non riescono ad essere impegnate.
Ed allora, io chiedo ai genitori, agli assistenti, alla società civile, che con grande coraggio e impegno, in questi giorni, si stanno battendo per i minori presenti sulla nave a largo delle nostre coste: non pensate che bisogna, anche ai nostri figli, offrire al stessa solidarietà che offriamo agli sventurati che vengono da oltre mare? Non pensate che i nostri ragazzi, che già hanno perso mesi di scuola all’inizio dell’anno scolastico, abbiano il diritto di essere assistiti nella loro crescita umana e culturale? Non pensate che una società civile debba, prima di ogni cosa, attenzionare i diversamente abili, soprattutto se questi hanno i loro diritti e le risorse per esercitare questi diritti?
E poi la Provincia: io vedo con quanto coraggio gli altri Commissari si battono per il territorio, vedo con quale piglio e impegno, ad esempio il Commissario della ex Provincia di Caltanissetta, dott.ssa Panvini, in trincea lotta per i diritti degli alunni assistiti dalla ex Provincia di Caltanissetta, vedo quali fatiche fa per assicurare i riscaldamenti nelle scuole e gli stipendi ai lavoratori.
Mi preoccupa, e molto, il silenzio assordante della ex Provincia regionale di Siracusa, che prende atto, senza contestare e senza assumere posizioni proprie, dei provvedimenti come questo, evidentemente insopportabile, che vengono imposti ai danni della nostra ex Provincia.
E sull’argomento, ha proseguito Vinciullo, torno a ribadire la mia tesi: la Regione non può nominare Commissari soggetti che siano estranei alla propria macchina amministrativa e burocratica, perché le Regioni a Statuto Speciale, come la Sicilia, vantano anche nella gestione dei commissariamenti norme ben precise, che vogliono che il personale regionale venga utilizzato in compiti di rappresentanza della Regione.
È solo un fatto normale e burocratico, ma diventa sostanziale nel momento in cui vi sono aspetti che rischiano, come in questo caso, di arrecare danno a una categoria che ha invece assoluto bisogno della presenza delle Istituzioni locali a tutela dei propri diritti.
Quindi, ha concluso Vinciullo, l’invito che io faccio alla società civile è quello almeno una volta, ripeto, almeno una volta, di prendere atto che anche a casa nostra vi sono ragazzi in gravissima difficoltà e che bisogna lottare con loro e per loro.