Siracusa, Verso l’intesa per il rientro nelle scuole superiori del 75% degli studenti

Siracusa, Verso l’intesa per il rientro nelle scuole superiori del 75% degli studenti

SIRACUSA – Nella mattinata del 18 dicembre si sono svolte ulteriori due riunioni, presiedute dal Prefetto Giusi Scaduto, del gruppo di lavoro ristretto, coordinato dal Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Siracusa, con la partecipazione di rappresentanti del Comune capoluogo, del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, delle società di trasporto, AST e Interbus, e dei Presidi aretusei. Grazie al prezioso contributo di tutti gli enti coinvolti e, soprattutto, dei Dirigenti Scolastici, si va delineando un modello organizzativo che consentirà il necessario raccordo, in provincia, tra le scuole e i trasporti. In particolare, limitatamente agli istituti secondari del Comune capoluogo, è stata prevista l’istituzione di una doppia fascia oraria, articolata su sei giorni settimanali, in ingresso (7.50/9.30) e in uscita (12.20/13.30). La prima fascia oraria verrebbe riservata agli istituti tecnici e professionali (con un numero maggiore di ore curriculari), la seconda ai licei. Inoltre, al fine di evitare eccessivi disagi agli studenti pendolari, è stato ipotizzato di ridurre, per i primi, la durata delle lezioni a 45 minuti e di recuperare il monte ore non prestato in presenza (tra le 3 e le 8 ore settimanali) in DDI. L’approvazione definitiva del documento operativo – previsto dal DPCM del 3 dicembre 2020 – spetterà al prossimo tavolo di coordinamento, di cui sono altresì componenti il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, gli Assessorati regionali dell’istruzione e della formazione professionale e delle infrastrutture e della mobilità, nonché una rappresentanza dei Sindaci della provincia. Conclusivamente, il Prefetto ha rivolto un sentito ringraziamento al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, ai Dirigenti e a tutto il corpo docente e non docente che, nonostante l’ulteriore impegno organizzativo da assicurare, hanno dimostrato ancora una volta di lavorare per un diritto allo studio nella sua accezione più ampia, didattica innanzitutto, ma anche di crescita personale e relazionale.

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