SIRACUSA – Nonostante l’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa abbia ultimato i lavori di sistemazione dei locali destinati all’apertura della guardia medica di Ortigia, nonostante siano state già montate le telecamere, si continua a perdere tempo. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo in una nota diffusa agli organi di comunicazione. l problema sembra essere legato alla Zona a traffico limitato entro cui ricadono i locali destinati alla guardia medica e il 118 in Ortigia.La soluzione, credo, sia di facile raggiungimento e alla portata di mano se si considera che nel centro storico della nostra Città abbiamo anche farmacie di turno e che le stesse farmacie, in maniera propositiva e collaborativa, forniscono al Comando della Polizia Municipale l’elenco di coloro i quali hanno avuto bisogno di farmaci durante la chiusura del centro storico al traffico.Pertanto, basta registrare gli utenti e le targhe delle macchine che sono state utilizzate per raggiungere la guardia medica e inviare i dati al Corpo di Polizia Municipale, l’indomani, per evitare di elevare multe a coloro i quali hanno avuto bisogno di usufruire del servizio di Guardia Medica in Ortigia.È inutile ricordare che oltre alla necessità di dare assistenza ai residenti e alle migliaia di visitatori che ogni giorno hanno la possibilità e la fortuna di apprezzare la bellezza del nostro centro storico, c’è anche la necessità di aumentare il numero di prestazioni che la guardia medica fornisce.A tal proposito, vorrei ricordare che il Governo regionale, anche quest’anno, cercherà di tagliare ulteriori posti di guardia medica. Di conseguenza, ha concluso Vinciullo, sarebbe più che auspicabile che il numero delle prestazioni fornite dalle guardie mediche di Siracusa aumentassero, anche per evitare l’intasamento del nostro Pronto Soccorso, per consolidare la loro presenza nel territorio e per dare assistenza a chi dal centro storico dovrebbe recarsi fino alla Pizzuta, spesso senza mezzi propri, e che, quindi, viste tutte le difficoltà, alla fine si reca al Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I, contribuendo, così, ad aumentare le difficoltà con cui si confrontano i nostri bravi medici e infermieri, che lavorano in maniera esemplare, ma, spesso, non sono nelle condizioni di soddisfare, tempestivamente, le esigenze di tutti coloro i quali si recano al pronto soccorso, spesso per patologie facilmente risolvibili anche dalla guardia medica.