PALERMO – Con lo stop allo sconto in fattura e alla cessione crediti sono a rischio occupazione e investimenti nelle Costruzioni. Per l’artigianato siciliano l’allarme pesa sulla platea di 14 mila imprese che danno lavoro a 13 mila dipendenti. Si tratta delle imprese artigiane siciliane del sistema casa su un totale di 54.058 totale imprese artigiane attive in Sicilia nel 2019 (Registro Asia – fonte Istat).
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ieri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali. Il decreto di fatto blocca l’esercizio di tutte le cessioni e gli sconti in fattura per tutte le tipologie di bonus edilizi, superbonus 110% compreso che in Sicilia a dicembre 2022 vedeva un ammontare di 4.122 milioni di euro ammessi a detrazione di cui 2.936 milioni di euro per lavori conclusi (71,3%).
I danni per la nostra Isola sono enormi. Il superbonus 110% in Sicilia aveva attivato il 70,8% del valore aggiunto del settore, quota di gran lunga superiore a quella media nazionale (58,6%).
Confartigianato Imprese Sicilia, insieme al proprio Osservatorio economico regionale, avvia la conta dei danni per le imprese del mondo delle Costruzioni, coinvolgendo in un’analisi le aziende del sistema casa. La federazione insieme ad Anaepa (Confartigianato Edilizia) lancia un sondaggio web per dare voce agli imprenditori e cogliere la reale dimensione del fenomeno dei crediti incagliati nei cassetti fiscali e il suo impatto sulle imprese. L’obiettivo finale è quello di portare questi dati, raccolti e trattati in forma anonima, sui tavoli istituzionali.
Le imprese artigiane che vorranno prendere parte all’indagine, potranno farlo attraverso il link https://it.surveymonkey.com/r/ANAEPAConfSic.
La federazione degli artigiani, in linea con Confartigianato nazionale, si pone fortemente contraria al repentino blocco nella circolazione dei crediti con possibili ricadute su occupazione e investimenti. Resta anche la delusione per l’assenza, in questo DL cessione crediti, di una definitiva soluzione per i crediti incagliati, che si ritiene debba essere ricercata nell’individuare un acquirente di ultima istanza. “Il sistema della cessione dei crediti dei bonus edilizi – lancia l’allarme Daniele La Porta, presidente di Confartigianato Sicilia – è sempre stato farraginoso sin dall’inizio con tantissime lacune che purtroppo hanno portato inevitabilmente all’affossamento di imprese e famiglie. Con questo DL speravamo in una soluzione che risolvesse il problema dei crediti incagliati che non è arrivata. Inoltre il Governo blocca, tranne in alcuni casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti”.
Lascia anche grandi perplessità, infatti, il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici. Si tratta di un altro incomprensibile ostacolo. Nei giorni scorsi, l’Anci, l’associazione siciliana dei piccoli Comuni con cui Confartigianato Sicilia ha avviato una collaborazione, aveva avanzato la possibilità per gli Enti locali di procedere all’acquisto di crediti fiscali come strumento strategico per contribuire a superare il blocco dei crediti da parte di banche e intermediari che hanno raggiunto la saturazione della propria capacità fiscale.
Il tema dei bonus edilizi non ha avuto vita facile, sin dalla sua nascita. Secondo un’analisi svolta dalla direzione Politiche Fiscali di Confartigianato si è creata una ragnatela burocratica di 224 interventi su detrazioni fiscali edilizie e superbonus: nel dettaglio si tratta di 29 interventi legislativi distribuiti su 16 differenti leggi, decreti legge e decreti ministeriali, di cui 24 solo nell’ultimo anno equivalente ad 1 modifica legislativa ogni 16 giorni. Inoltre, si sommano 9 provvedimenti del direttore dell’Agenzia delle entrate e 186 documenti di prassi, costituiti da 6 circolari, 4 risoluzioni, 157 risposte ad interpello e 19 Faq.