LENTINI – Sono passati sedici anni dalla strage di Nassiriya, in cui morirono 19 italiani e nove cittadini iracheni. Era il 12 novembre 2003 e, alle 10.40 (le 8.40 in Italia), un camion carico di esplosivo si lanciò sul compound della base “Mestrale”, dove aveva sede l’Italian Joint Task Force: nella deflagrazione vennero uccisi 12 carabinieri, 5 militari, un cooperante internazionale e un regista di nazionalità italiana, oltre a 9 cittadini iracheni. Altri 58 abitanti del posto rimasero feriti. Tra le 19 vittime italiane anche il lentinese Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto in servizio permanente, di stanza nel sesto reggimento trasporti di Budrio, in provincia di Bologna. Emanuele aveva solo 28 anni. Questa mattina, nel sedicesimo anniversario della strage, è stato ricordato nel corso di una breve cerimonia svoltasi come ogni anno in Piazza del Popolo, davanti al monumento che lo raffigura. Presenti alla cerimonia i genitori Dario e Maria, il fratello Alessandro, il sindaco di Lentini Saverio Bosco, di Francofonte Daniele Lentini, il vice sindaco di Carlentini Salvo La Rosa, il generale di divisione Maurizio Angelo Scardino, comandante del comando Militare dell’Esercito in Sicilia, il colonnello Massimo Lucca, comandante del Centro documentale di Catania, il dirigente del commissariato di Lentini Andrea Monaco, il comandante della compagnia dei carabinieri di Augusta maggiore Stefano Santuccio, il comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Lentini Piero Risuglia, i comandanti delle stazioni di carabinieri di Carlentini e Lentini, i vigili del fuoco del distaccamento di Lentini, il comandante della Polizia stradale del distaccamento di Lentini Sebastiano Cassisi, il comandante della Polizia municipale di Lentini Melania Incontro, il vice comandante della Polizia municipale di Carlentini Luciano Campagna, i soci dell’Associazione nazionale carabinieri in congedo di Lentini, guidati dal presidente Andrea Chiarenza, i soci dell’Anps di Lentini guidati del presidente Vincenzo Laezza, i volontari della Croce Rossa, il parroco della chiesa Cristo Re Alfio Scapellato e il cappellano militare Paolo Spinella. Il sindaco Bosco e il comandante del Comando Militare dell’Esercito in Sicilia hanno deposto una corona d’alloro, durante il quale è stato suonato dai militari il silenzio fuori ordinanza. “Il sacrifico di Emanuele – ha detto il sindaco di Lentini Saverio Bosco – non verrà dimenticato. Emanuele è stato un costruttore di pace”. Poi l’intervento del generale di divisione Maurizio Angelo Scardino che ha ricordato “uomini e donne che sono impegnati nei luoghi di guerra per costruire la pace”.