PALERMO -È ancora l’anno zero per il trasporto ferroviario in Sicilia. Ma con le risorse del Recovery Fund diventa finalmente possibile recuperare il gap infrastrutturale che negli anni è andato acuendosi con il resto d’Italia. Ed in questa direzione va la mozione presenta in Ars dal deputato regionale Stefano Zito (M5s), insieme ai colleghi pentastellati. “Suoniamo la sveglia al governo regionale che non parrebbe aver compreso l’importanza e la strategicità degli interventi finanziati dal Recovey Fund”, spiega proprio Zito.
Gli fa eco il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Paolo Ficara (M5s). “Grazie ad un’azione coordinata, abbiamo intanto ottenuto a livello nazionale alcuni risultati concreti per il trasporto ferroviario siciliano. Come, ad esempio, l’avvio dei lavori per il raddoppio della Catania-Palermo (oltre 5 miliardi) e la conclusione dell’iter autorizzativo e la pubblicazione dei bandi di gara per il raddoppio della Messina-Catania (2,3 miliardi già finanziati), tratte che fanno parte della direttrice nazionale e rete Ten-T.
Ma qui si fermano le competenze del governo nazionale. Le altre scelte, anche in materia di trasporto ferroviario, dipendono ora dalla Regione”.
Da Palermo debbono pertanto partire le indicazioni per il Ministero dei Trasporti ed Rfi circa la volontà del governo Musumeci: investire su rotaia o su gomma? “E’ la Regione che fissa le linee guida e il piano dei trasporti regionale. Non investire adesso sulle nostre ferrovie è un errore madornale. Tutte le linee secondarie che si innestano sulle due direttrici nazionali devono essere potenziate. E proprio su questo chiediamo l’attenzione del governo regionale”, continua il deputato Stefano Zito.
“Gli investimenti vanno utilizzati in via prioritaria per la tratta Siracusa-Catania e sulla Siracusa-Gela. Quanto alla prima, serve molto di più di quanto ipotizzato dall’assessore Falcone. Intervenire solo su Augusta-Targia senza eliminare il passaggio dentro Augusta della linea ferrata produrrà pochi benefici sui tempi di percorrenza. E invece serve una vera velocizzazione, soprattutto adesso che si sta accelerando per il collegamento ferroviario nel porto di Augusta. C’è poi la peggiore linea pendolare d’Italia, ovvero la Agrigento-Palermo. Tra le più utilizzate in Sicilia, come numero passeggeri, ma con standard lontani dall’accettabile. Quanto al versante sud, non si può non modernizzare la Ragusa-Gela-Agrigento mentre sulla dorsale occidentale la Trapani-Castelvetrano può diventare una metropolitana di superficie capace, con visione improntata al futuro, di collegare tanti comuni e tutti molto vicini uno all’altro. E a proposito di futuro, per le linee non elettrificate si può programmare la sperimentazione della propulsione ad idrogeno, come farà a breve la Lombardia. Molte tratte potrebbero così svincolarsi dal nodo elettrificazione, spesso assente, puntando comunque alla modernità ed alla qualità del servizio. La Regione non può sempre arrivare ultima, ogni tanto servirebbe un dignitoso scatto in avanti. Vogliamo un impegno concreto della Regione – conclude Zito – che non può non prendere in considerazione questa nostra mozione. A meno di non voler lasciare fermi all’era arcaica i collegamenti ferroviari siciliani. Il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Paolo Ficara, ha invitato più volte l’assessore Falcone ad un tavolo tecnico per un confronto su questi passaggi. Ma sono tutti caduti nel vuoto”.