TROINA – Cala il sipario sulla Notte Europea dei Ricercatori e per l’IRCCS Oasi Maria SS. di Troina, che per la prima volta è stato coinvolto attivamente nella rete dei centri di ricerca che partecipano a questo grande evento promosso da diversi anni dalla Comunità Europea, è stato un momento di condivisione e informazione sulla propria e qualificata attività di ricerca medico-scientifica nei confronti del grande pubblico. In molti hanno visitato con interesse gli spazi allestiti all’interno della Cittadella dell’Oasi dalle ore 19.00 alle ore 22.00 di venerdì scorso. I ricercatori responsabili dei progetti delle diverse linee di ricerca dell’IRCCS Oasi Maria SS. hanno spiegato metodi, percorsi, strumenti e attrezzature per il loro quotidiano lavoro di studio e ricerca. Molti gli studenti presenti, i quali sono stati coinvolti sia nella presentazione degli obiettivi e della metodologia della ricerca, che nella comprensione del valore sociale della cosiddetta ricerca “traslazionale”. Quest’ultima si basa sulla capacità di trasferire in modo rapido nuove conoscenze dalla scienza di base a quella biomedica, in modo da generare applicazioni diagnostiche e terapeutiche avanzate offrendo nel contempo nuovi strumenti di indagine. Questo approccio traslazionale è riconosciuto come il più moderno ed attuale per scoprire nuovi approcci al trattamento delle patologie del sistema nervoso centrale. L’IRCCS Oasi ha realizzato negli ultimi anni alcuni studi di tipo traslazionale nell’area delle demenze con particolare riferimento alla malattia di Alzheimer, e la ricerca di tipo traslazionale rappresenta attualmente una priorità nell’ambito della ricerca scientifica condotta dall’Istituto. Inoltre, il centro è impegnato nello studio delle basi neurobiologiche e del trattamento delle diverse patologie associate alla disabilità intellettiva e delle malattie neurodegenerative associate a declino cognitivo. L’IRCCS Oasi di Troina presenta una struttura organizzativa peculiare che consente sia la programmazione della ricerca traslazionale, che la formazione in quest’area specifica della medicina, grazie alla presenza di laboratori dedicati alla ricerca di base in combinazione con le strutture destinate alla ricerca clinica nei pazienti o anche su campioni di cellule ottenute dai pazienti. Uno specifico ambito di ricerca di eccellenza presso il Dipartimento per il Ritardo Mentale dell’IRCCS si è avvalso del contributo di metodologie avanzate di tipo genetico-molecolare e neurofisiologico, applicate allo studio della disabilità intellettiva (DI) e di alcune sue rilevanti comorbidità, quali ad esempio l’epilessia, il disturbo dello spettro autistico (ASD) e il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD). Particolare interesse ha suscitato l’ambiente di realtà virtuale immersiva finalizzato a migliorare le condizioni di salute delle persone con disabilità intellettiva, sia il robot per riabilitazione delle persone affette da autismo. “E’ stata un’esperienza meravigliosa – racconta Arianna, una studentessa. Ho visto che si tratta di un Istituto tecnologicamente avanzato e sono molto soddisfatta”. Per Alessandro, che vuole diventare ingegnere biomedico, “i ricercatori sono stati molto bravi nel sapere esporre con un linguaggio semplice e comprensibile ciò che fanno”.
Particolarmente affascinato Marcello, che veniva da fuori Troina, il quale è rimasto impressionato dalla realtà virtuale che viene applicata ai ragazzi autistici e tutto ciò che si fa per aiutare le persone più deboli.” Per il direttore scientifico dell’Istituto, il prof. Raffaele Ferri, “la notte dei ricercatori ha rappresentato un momento molto stimolante per tutti e si è già programmato per la prossima edizione un più stretto rapporto con gli altri enti di ricerca presenti nella Regione, al fine di rafforzare il lavoro di ricerca in rete del nostro IRCCS”.