CATANIA – Se intendono ricostruire il seno dopo intervento chirurgico per tumore, le donne hanno diverse opzioni tra le quali individuare, insieme con i medici, quella più adatta a ciascun caso. E proprio offrire maggiore consapevolezza delle possibilità di scelta è stato l’obiettivo dell’incontro tenutosi ieri pomeriggio all’Ospedale Cannizzaro di Catania, intitolato “Ricomincio da me. La ricostruzione mammaria consapevole”. «Si tratta di un momento fondamentale dopo la malattia – spiega la dott.ssa Francesca Catalano, direttore dell’UOC di Senologia – e per questo vogliamo spiegare alle donne il ventaglio di possibilità a disposizione, dal ricorso al materiale protesico alla tecnica “diep” con parti del corpo della stessa paziente: ognuna potrà avere il trattamento migliore, cucito addosso come un abito».
«I nostri validissimi professionisti si prendono cura anche dell’aspetto psicologico della paziente – afferma il dott. Salvatore Giuffrida, direttore generale dell’Azienda Cannizzaro – che può contare su tecniche innovative, possibili nell’approccio ricostruttivo grazie sia alle competenze maturate in ambito microchirurgico e sia all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia di cui l’Azienda ospedaliera si è dotata proprio con questo obiettivo».
La scelta del metodo migliore dipende da molti fattori e viene operata dopo confronto tra paziente e chirurgo ricostruttivo, nel quale mettere in rilievo vantaggi, rischi e risultati attesi. Aspetti, questi, approfonditi dai chirurghi Giuseppe Catanuto e Giuseppe Lombardo, rispettivamente dell’UOC di Senologia e dell’UOC Centro Ustioni.
Nel corso dell’incontro è intervenuta la dott.ssa Daniela Segreto, direttore dell’Ufficio Speciale Comunicazione per la Salute dell’Assessorato Regionale, che ha sottolineato quanto sia importante «che le donne e gli utenti in generale sappiano che esistono servizi d’eccellenza come questo nella ricostruzione mammaria e che Aziende come l’Ospedale Cannizzaro sono punti di riferimento in Sicilia, per cui non è necessario rivolgersi a strutture fuori dalla nostra Regione».
Tra gli interventi, anche quello della psico-oncologa Alba Chiarlone, che ha illustrato il lavoro realizzato con le pazienti, condensato in un toccante video di testimonianze.