MESSINA – L’Ucsi Sicilia in tutte le sue componenti si unisce al coro unanime di protesta dei giornalisti di tutta Italia per dire a gran voce #GiĂąLemaniDallinformazione e per difendere la libertĂ di stampa. La decisione è stata presa nella riunione del Comitato direttivo regionale che si è svolta a Messina, presieduta dal presidente Domenico Interdonato a cui hanno partecipato la vicepresidente Rossella Jannello, tutti i consiglieri regionali, il consulente ecclesiastico don Paolo Buttiglieri, i presidenti provinciali di Messina Angelo Sindoni  di Patti Domenico Pantaleo e di Catania Giuseppe Adernò e i consiglieri nazionali Ucsi Gaetano Rizzo e Salvatore Di Salvo, che è anche presidente provinciale di Siracusa. L’articolo 21 della Costituzione recita “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. “Quando si attaccano i giornalisti – si legge nel comunicato nazionale dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana – si attacca la libertĂ di un popolo, e quando il linguaggio diventa arrogante e offensivo si rende piĂą fragile e vulnerabile l’intero corpo sociale”. Una presa di posizione condivisa dall’Ucsi Sicilia che sottolinea con forza il diritto all’informazione ribadendo come sterili attacchi ledano l’operato dei mass media da sempre al servizio della collettivitĂ , nella difesa sacrosanta della libertĂ . Un attacco ancora piĂą drammatico per i giornalisti siciliani che nel nome della veritĂ e nella lotta contro la mafia hanno pagato con la vita come Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Mario Francese, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, Beppe Alfano o di chi come Paolo Borrometi, è sotto scorta dal 2014 per minacce mafiose. Ma è in gioco, in questi mesi, anche la sopravvivenza delle testate giornalistiche del gruppo Domenico Sanfilippo editore, il quotidiano “La Sicilia” di Catania e “la Gazzetta del Mezzogiorno” di Bari e le emittenti televisive siciliane Antenna Sicilia e Telecolor, coinvolte nel sequestro e confisca dei beni all’editore Mario Ciancio Sanfilippo, nel contesto di un procedimento penale ancora in corso. Per questo, come giĂ la Fnsi, l’Ordine regionale e l’Associazione siciliana della stampa, l’Ucsi Sicilia auspica che la situazione venga chiarita e si risolva in tempi brevi e che, nel frattempo, l’attivitĂ di gestione dei commissari giudiziari nominati per garantire la continuitĂ delle aziende non pregiudichi l’autonomia delle testate e il regolare svolgimento delle attivitĂ redazionali, anche sotto il profilo del rispetto dei diritti e delle prerogative dei giornalisti.