Allerta rossa per l’agricoltura siciliana a causa dei disastri climatici. Le ondate di calore attese a breve creano allarme per la salute dei braccianti, mentre violenti piogge e recenti grandinate hanno già messo in ginocchio le aziende e mandato in fumo un numero altissimo di giornate di lavoro. Emergenze che richiedono un fronte comune tra organizzazioni sindacali e datoriali, esattamente come hanno deciso di fare Uila e Copagri Sicilia.
Il sindacato di categoria più rappresentativo nell’Isola per numero di iscritti e la confederazione produttori agricoli, che associa ben 26 mila imprese di comparto, hanno sottoscritto oggi – venerdì 23 – un accordo nella sala-convegni di “Cantine Patria” a Solicchiata Castiglione. Presenti tra gli altri i segretari di Uil Catania e Messina, Enza Meli e Ivan Tripodi, l’intesa è stata firmata dal segretario generale della Uila Sicilia Nino Marino e dal vicepresidente regionale Copagri Angelo Oliveri, in rappresentanza del presidente Natale Mascellino impegnato in altre attività associative.
Dalle due organizzazioni, innanzitutto, un impegno e un appello al rispetto delle misure previste per “riparare” lavoratrici e lavoratori dalle minacce costituite da picchi di temperature e tassi eccessivi di umidità. Queste alcune linee-guida proposte da Uila e Copagri: “Chiediamo l’attenta valutazione delle condizioni meteo e la conseguenziale programmazione delle attività a maggiore fatica fisica in orari mattutini e preserali, la concessione di soste ripetute nelle ore più calde ai lavoratori impegnati nelle serre, la presenza di zone ombreggiate e la garanzia di pause di almeno un quarto d’ora ogni ora”. Viene, inoltre, segnalata “la vitale necessità di formazione e sorveglianza sanitaria come preziosi strumenti salvavita”.
Nino Marino e Angelo Oliveri “chiamano” anche le istituzioni politiche, sollecitando “interventi a sostegno di lavoratori, aziende e territorio per garantire le produzioni, risorsa indispensabile della nostra regione”. Un cenno, infine, alle richieste avanzate in questi anni dalla Uila ai presidenti della Regione per l’emanazione di ordinanze che dispongano, come già avviene in altre parti d’Italia, la sospensione di ogni attività agricola dalle 12.30 alle 16 almeno fino al 31 agosto in caso di bollettini meteo con pericolo alto di ondate di calore. A questo proposito, peraltro, l’intesa Uila-Copagri sollecita al governatore Renato Schifani “ogni possibile iniziativa a difesa della salute dei lavoratori e il sostegno alle aziende virtuose impegnate nel rigoroso rispetto delle norme di sicurezza”.
Era stata la Uila Sicilia, lo scorso anno, a ricordare come esista una vera e propria “emergenza lavoro” nella stagione calda siglando, poi, un accordo con la confederazione produttori Copagri. Dal segretario generale della Uila isolana, Nino Marino, la puntualizzazione che “oltre i 30 gradi, oltre tassi di umidità del 50 per cento, gli operai agricoli rischiano la vita nei campi e nelle serre”. Quindi, un richiamo “alla programmazione di attività con maggiore fatica fisica in orari mattutini e preserali, mentre devono essere concesse nelle serre soste ripetute ai braccianti nelle ore più calde garantendo, inoltre, zone ombreggiate e pause di almeno un quarto d’ora ogni ora”. Il segretario Uila, infine, richiama le raccomandazioni delle autorità sanitarie: “Quando le operaie e gli operai agricoli sono adibiti per la prima volta a mansioni con esposizione a calore elevato, va prevista un’introduzione graduale al lavoro in modo da permettere l’acclimatamento, l’adattamento, dell’organismo umano alle condizioni microclimatiche sfavorevoli. Questo richiede circa una settimana di tempo, durante la quale è necessario prevedere un aumento progressivo e ragionato delle ore lavorate nel corso della settimana”.