RAGUSA – Decine e decine di abbracci empatici. Così il flashmob social ideato da Samot Ragusa Onlus, con gli operatori delle sedi di Ragusa, Siracusa e Trapani, per celebrare questa domenica 31 maggio, seppur virtualmente, la diciannovesima edizione della Giornata Nazionale del Sollievo. Co-promossa dal Ministero della Salute, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dalla Fondazione Nazionale “Gigi Ghirotti”, intitolata quest’ultima al giornalista de “La Stampa” di cui ricorrono quest’anno i cento anni della nascita, la giornata nazionale ha l’obiettivo di “promuovere e testimoniare la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo più giovarsi di cure destinate alla guarigione”. Nel corso degli anni l’obiettivo della Giornata è andato ampliandosi, abbracciando quasi tutte le condizioni di malattia ed esistenziali, pur mantenendo un posto di rilievo la fase terminale della vita. In questo periodo di restrizioni dovute al covid-19 non era possibile programmare per tempo delle attività a diretto contatto con la popolazione e per questo motivo Samot Ragusa Onlus ha pensato di immaginare un flashmob virtuale che, attraverso un video sui vari canali social (facebook, youtube, instagram) ha permesso di raggiungere ugualmente la collettività per lanciare il messaggio di quest’anno: “Curare per guarire è spesso possibile, prendersi cura per il sollievo è sempre possibile”. La scelta è stata quella di offrire abbracci. E del resto cosa è l’abbraccio? E’ una stretta che porta sollievo, che crea connessioni, qualcuno dice che sia un rifugio sicuro per coloro che hanno il privilegio di riceverlo o di offrirlo. Da qui l’idea di lanciare abbracci generati anche attraverso mantelli o teli che si richiamano al mantello di San Martino, il protettore delle cure palliative. In questa diciannovesima edizione della Giornata nazionale del Sollievo si celebrava anche il decennale della Legge 38/2010. La cultura del sollievo è il principio ispiratore di questa norma fortemente innovativa, che per la prima volta ha garantito l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza, al fine di assicurare il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l’equità nell’accesso all’assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze. Un diritto sancito per legge, un diritto di umanità.
Renato Marino