Se compiamo un giro del nostro territorio ci accorgiamo subito della sua estrema ricchezza nel senso che assistiamo a una continuità storica che ha pochi precedenti in Sicilia. Abbiamo insediamenti pre-ellenistici sparsi un po’ ovunque. Poi abbiamo il gioiello per eccellenza del territorio. Mi riferisco alla zona archeologica con i suoi incommensurabili tesori. Ancora in parte celati dalla fitta vegetazione sita in loco. In seguito ospitiamo reperti di origine bizantina, romana, federiciana e medievale. Infine abbiamo il barocco che è manifesto a noi in quanto costruito dopo il devastante terremoto delk 1693. Abbiamo persino un reperto dell’età fascista, ossia Borgo Rizzo. Quindi la storia ci ha fornito tanti tantissimi prezioisi tesori. A noi il dovere di tutelarli e vigilarli. Dobbiamo cioé trasformare questo catalogo impressionante di beni archeologici, monumentali, paessaggistici e di area in una possibilità imprescendibile per il progresso del territorio. Ma signori ma da dove dovremmo ripartire per dare slancio a un territorio da anni allo sbando dal punto di vista economico. Ognuno di noi – cittadini di Carlentini, Francofonte e Lentini – deve assumersi il dovere di contriubuire alla causa del territorio dove è nato. Così deve essere e così dovra essere. In realtà non ci sono molte parole da spendere sull’argomento. Deve essere un impegno collettivo, punto.