Nella diocesi di Noto, insieme alla Porta santa della cattedrale e a quelle di chiese prescelte per ogni vicariato, ci saranno le Porte sante della misericordia in alcuni luoghi della carità.
Porte sante a tutti gli effetti, con precise finalità tese ad effettivi “passaggi” di rinnovamento: saranno porte per passare dall’indifferenza alla misericordia, aiutati dalle testimonianza concrete di quanti operano nei luoghi della carità e dalla possibilità di trovare in essi vie per praticare le opere di misericordia corporale e spirituale. Non mancherà un momento di preghiera, con la possibilità anche di celebrare il sacramento della riconciliazione, ma soprattutto ci sarà una significativa circolarità tra preghiera e vita. Tra le Porte sante, ci sarà quella della Casa don Puglisi, che si aprirà il prossimo 17 dicembre alle ore 19 e sarà idealmente ornata dai sentimenti dei bambini che, insieme alle loro mamme, abitano la Casa, ma anche dai sentimenti dei tanti bambini – più di 1500 – che ogni giorno a piccoli gruppi stanno partecipando ad un laboratorio per preparare uno speciale presepe. Che sarà costruito con tavolette di argilla modellate dai bambini. Mentre si costruisce il presepe emergono quei sentimenti dei bambini che saranno in modo creativo riportati nella Porta santa della Casa. Anzitutto, al racconto della creazione tra buio e luce, con gli angeli che portano la vita e la musica sulla terra, i bambini reagiscono con grande silenzio e capacità di stupore. Attraversando la porta santa della Casa don Puglisi il primo invito sarà quello di fare silenzio rispetto al rumore di tante chiacchiere, ma anche di dire il nostro no al rumore delle armi; il secondo invito sarà accorgerci dei doni e saperci stupire. Poi i bambini, lavorando l’argilla, scoprono come anche noi siamo fatti di argilla ma dentro si può soffiare e immettere il nostro respiro: nel passare dalla porta don Puglisi ci ricordiamo che siamo tutti fragili, ma tutti abitati dal soffio di Dio che ci dona l’energia che fa andare avanti nella vita. Infine, nella costruzione del presepe c’è l’angelo rosso, l’angelo dei sentimenti. La Porta santa della Casa don Puglisi sarà soprattutto un passaggio che farà entrare nell’affetto grande di Dio che ci aiuta ad accoglierci gli uni gli altri nell’abbraccio. L’indulgenza si riceverà come aiuto a riscoprire ciò che più conta nella vita e a praticarlo per farlo fruttificare, per la gioia nostra e di molti, per una gioia che includa. Come accade nella Casa dove insieme – mamme, “non mamme”, volontari, operatori – si è anzitutto famiglia, famiglia in cui ci si vuole bene; solo successivamente ognuno ha un ruolo proprio. “Un nido per riprendere a volare” – così ha definito la Casa una mamma, ospite insieme ai suoi due bambini. Un “seme” che in questi giorni diventa “albero che apre i suoi rami alla città”, rendendo partecipe dei suoi valori tanti bambini e, tramite loro, tante famiglie. Nell’anno santo, nido e albero diventano “porta”, possibilità di cogliere ciò che fa passare a quella vita che – raggiunta dalla misericordia di Dio – diventa amore insieme fedele e tenero. Dal 17 dicembre 2015 al 17 novembre 2016 la “porta” rimane aperta in modo speciale, ma anche prima e dopo la Casa resta un passaggio che aiuta la Città a riscoprirsi giusta e fraterna.