CATANIA – «Non si possono lasciare le cose come stanno: la mancanza di reale continuità assistenziale nella presa in cura dei bisogni sanitari e la disconnessione tra assistenza primaria, specialistica, ospedaliera e riabilitativa determinano forti squilibri e gravi criticità del SSR che, seppur unitario, non è gestito e non opera come un sistema integrato di tutela della Salute, in necessaria visione olistica One Health». A parlare è il coordinatore regionale RCS (Rete Civica della Salute) Pieremilio Vasta, in riferimento al paventato stravolgimento dell’attuale assetto del SSR determinato dalla legge 5 del 2009. «I cittadini sono i maggiori interessati all’attuazione delle promesse della Misura 6 Salute “Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza territoriale” del Pnrr – aggiunge Vasta – RCS è impegnata a partecipare e sostenere l’iniziativa proattiva di ANCI Sicilia e Federsanità su questi temi di primaria importanza. L’aggiornamento della normativa del SSR va fatto col riconoscimento del ruolo imprescindibile delle Autonomie Locali e con l’integrazione dei Comuni nella governance istituzionale della programmazione sanitaria delle ASP, con conseguente valutazione partecipata di risultato e co-progettazione con gli utenti. Il potenziamento dell’Assistenza di Prossimità serve altresì a migliorare gli esiti di tutti i servizi, compresa l’empatia nella relazione col paziente, oggi costretto ad inseguire operatori scollegati, con costi sociali alti ed enormi diseconomie dello stesso sistema». «Pertanto è opportuno anzi necessario – continua Vasta – che l’Assessorato della Salute dia avvio all’iter legislativo per l’integrazione e l’armonizzazione della L.R. 5/2009, con la Misura 6 Salute del PNRR e con il DM 77/2022 “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale”, al fine del recepimento delle strutture di prossimità e del rafforzamento dei servizi dell’Assistenza Primaria: Distretto Sanitario; Centrale Operativa Territoriale (COT); Casa della Comunità; Ospedale di Comunità. Queste nuove articolazioni vanno recepite e armonizzate con le presenti (PTA, CUP, PPI, Guardie Mediche), anche al fine dell’adeguamento degli Atti Aziendali delle Asp e delle rispettive dotazioni organiche: atti propedeutici al reclutamento delle figure professionali indicate negli standard di personale (DM77/2022). Inoltre, è più che opportuna la revisione ricostitutiva dei Distretti Ospedalieri, che aggreghi i presidi ospedalieri territoriali e le strutture di 3° livello nella governance delle Aziende Ospedaliere, al fine dell’integrazione gestionale dei Dipartimenti Ospedalieri, conseguente ottimizzazione funzionale delle risorse umane, e la centratura prioritaria delle Asp sul riordino e sviluppo dell’Assistenza Territoriale, Medicina d’iniziativa e Prossimità». «Simultaneamente all’aggiornamento della legge regionale 5/2009 – conclude Vasta – l’assessorato della Salute dovrebbe subito elaborare linee-guida rivolte alla formazione degli Operatori e informazione degli utenti, per orientarli alla Medicina di Prossimità e di Iniziativa, interdisciplinare e interconnessa. Una strategia di azione centrata sulle risorse umane attraverso percorsi innovativi finalizzati alla loro ricaduta operativa, con l’obiettivo di costruire il cambiamento culturale fondamentale che ogni seria trasformazione organizzativa richiede».