CATANIA – Non si fermano le proposte e i progetti degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri per il miglioramento urbanistico di Catania. Dopo aver presentato e consegnato all’Amministrazione comunale le idee fattibili per una città più sicura, intelligente e sostenibile, il nuovo workshop dei professionisti – in corso dal 2 al 4 maggio – punta i riflettori su un altro aspetto fondamentale:l’accessibilità degli spazi pubblici a tutti i cittadini. «Un tema che non riguarda soltanto i diversamente abili in carrozzina, come spesso si pensa – ha subito sottolineato il presidente degli Architetti Alessandro Amaro – ma coinvolge anche chi ha altre limitate capacità sensoriali, fisiche e cognitive, temporanee e permanenti, nonché i bambini e gli anziani, i genitori con i passeggini, gli operai che devono trasportare grossi carichi, i giovani in bicicletta, solo per citare qualche esempio». Il concetto di fondo condiviso è che esistono barriere architettoniche solo laddove sono ancora presenti quelle sociali: «Sempre più edifici vengono adeguati all’inclusività ma le strade per raggiungerli, le connessioni da una zona all’altra, diverse aree pubbliche, sono letteralmente insuperabili per tante categorie di cittadini. E quando un luogo è irraggiungibile è come se non esistesse: a molti catanesi mancano intere porzioni di città» ha dichiaratoSonia Grasso, vicepresidente degli Ingegneri, intervenuta su delega del presidente Giuseppe Platania. Trenta partecipanti, tra professionisti avviati e studenti universitari, hanno quindi accolto la sfida di riprogettare determinati spazi grandi e piccoli all’interno del centro città. Cinque i gruppi che per tre giorni saranno al lavoro nelle sedi degli Ordini, affiancati dai tutor anche degli altri enti organizzatori: le Fondazioni di Architetti e Ingegneri, il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) dell’Università di Catania, e il Centro Nazionale di Studi Urbanistici (CENSU). Completano la forza istituzionale dell’iniziativa la partnership di INU Sicilia (Istituto nazionale Urbanistica), i patrocini del Comune di Catania, della Delegazione Sicilia Adi(Associazione Disegno Industriale), e dalla Biennale Spazio Pubblico. Alle attività – che rientrano nell’ambito del progetto“inSUPERabile Catania”, ideato e curato da Gaetano Manuele – collaborano anche le associazioni: Controvento, Guide Turistiche Catania, Legambiente Catania, Mobilità Sostenibile Catania, Mobilita Catania e Officine Culturali. «Il nostro auspicio è che le forze territoriali di governo tengano conto di queste nostre proposte, perché non sono esercizi teorici ma progetti aderenti alla realtà» ha specificato la presidente della Fondazione Architetti Veronica Leone. Dello stesso parere il presidente della Fondazione Ingegneri Mauro Scaccianoce, il quale ha rilevato come «la mancata accessibilità a livello urbanistico contribuisca ad abbassare la qualità generale della vita nelle nostre città. Renderle inclusive e non ostili è quindi l’obiettivo che ci dobbiamo porre». Alla lezione inaugurale sono intervenuti anche i docenti del Dicar Unict Paolo La Greca – anche in veste di presidente del Censu e di Inu Sicilia – Luca Barbarossa e Sebastiano D’Urso, sottolineando come, attraverso la formula del workshop, l’attività di ricerca accademica può essere trasferita anche al pubblico più ampio. Il valore sociale dell’iniziativa è stato rimarcato inoltre dalla presenza del sociologo Carlo Colloca, presidente del corso di laurea magistrale in Politiche e Servizi sociali. Accanto a lui anche il libero professionista Michele Marchese e il designer Luigi Patitucci. Tutti coinvolti in prima persona per supportare i gruppi di lavoro nella realizzazione dei masterplan progettuali, che saranno ufficialmente consegnati al sindaco il prossimo 17 maggio.
Renato Marino