PALERMOYa- Da quattro giorni su tutti i quotidiani del mondo decine di giornalisti scrivono del naufragio avvenuto nel mare di Porticello. Un fatto che ha provocato l’interesse della stampa internazionale sia per l’eccezionalita’ dell’avvenimento sia per la tragica conclusione, con le vittime che fanno parte dell’establishment economico-finanziario britannico. Davanti al susseguirsi di notizie di eccezionale interesse pubblico, pero’, “la fonte, che secondo la legislazione italiana avrebbe dovuto informare l’opinione pubblica, e’ rimasta silente. Il procuratore di Termini Imerese, infatti, non ha ritenuto necessario usare i due strumenti che la legge, comunque molto restrittiva, gli mette a disposizione: comunicato stampa o conferenza stampa”, afferma l’Assostampa siciliana. Accade quindi che, “come era stato ampiamente previsto all’inizio dell’applicazione della legge Cartabia, si crei un ‘mercato nero nelle notizie’, con una verifica sempre piu’ difficile e complessa, che mette a rischio la genuinita’ dell’informazione e che sicuramente complica di molto il lavoro dei cronisti”. Dall’altro lato c’e’ il paradosso che molti colleghi stranieri “attraverso le loro ambasciate riescono ad avere le stesse notizie con minori difficolta'”. Infine, a complicare una situazione gia’ difficile per tutti questi motivi e per la delicatezza dell’avvenimento, anche la scelta, questa privata, dovuta all’armatrice del veliero affondato, di affidare la privacy dei superstiti a una societa’ di sicurezza che di fatto evita qualsiasi contatto con i giornalisti che si qualificano come tali e che vorrebbero entrare in contatto con i testimoni della tragedia. “Assistiamo quindi – aggiunge Assostampa – a una situazione che non solo mette in grandi difficolta’ i giornalisti che operano sul campo, ma che priva l’opinione pubblica di parti importanti del racconto di un fatto di rilevanza mondiale”. La giunta regionale dell’Associazione siciliana della Stampa esprime quindi “grande preoccupazione per questa situazione e invita il procuratore della Repubblica di Termini Imerese a utilizzare almeno gli strumenti che la legge Cartabia, sia pure nelle sue restrizioni, prevede per la comunicazione”. Assostampa invita i responsabili della societa’ di sicurezza a cui sono affidati i superstiti del naufragio “a rendere possibile un confronto con la stampa”.